Prima di aprire un conto trading, che ricordiamo rappresenta un conto deposito, occorre fare chiarezza sulla scelta del regime fiscale da applicare e in questo articolo spieghiamo perchè preferire il regime dichiarativo a quello amministrato. Dichiarativo Facile, che da dieci anni gestisce la fiscalità dei conti trading e grazie ad un software specializzato elabora migliaia di conti ogni anno, vuole in questo focus fare una panoramica riassuntiva fra i due tipi di regime fiscale, e far capire quali sono le principali differenze fra regime amministrato e regime dichiarativo.
Come si differenziano i due regimi fiscali? Quali obblighi comportano? Quali vantaggi offrono?
1) CALCOLO DELLE IMPOSTE
Una delle principali differenze da evidenziare: in regime amministrato è il broker che pensa a prelevare le imposte, ogni volta che si chiude un’operazione calcola le imposte e le preleva. In regime dichiarativo è il titolare del conto che deve occuparsi del calcolo imposte, ed è diverso il momento in cui deve essere effettuato questo calcolo.
2) CONTI ESTERI VS CONTI ITALIANI
I conti esteri non possono avere regime amministrato, o meglio, il broker estero deve essere essere riconosciuto fiscalmente in Italia come sostituto d’imposta per poter applicare regime amministrato. I conti esteri nel 90% dei casi sono in regime dichiarativo. I conti italiani sono di default in regime amministrato: se il trader vuole può richiedere che venga aperto il conto in regime dichiarativo fin da subito, oppure può cambiare successivamente il regime fiscale da amministrato a dichiarativo. In quest’ultimo caso la variazione interverrà dal primo giorno dell’anno successivo, perchè il periodo di riferimento per il calcolo d’imposte è l’anno solare.
3) DICHIARAZIONE DEL CONTO TRADING
In regime amministrato, come detto, il broker calcola le imposte trattenendole in fase di chiusura di ciascun trade, per questo motivo il trader non ha l’obbligo di dichiarare il conto in regime amministrato nella propria dichiarazione dei redditi. Se il broker non versa le trattenute, la persona fisica non è soggetta a sanzioni.
In regime dichiarativo il trader deve obbligatoriamente dichiarare il conto, compilando gli appositi quadri relativi alle giacenze estere, che si trovano nel Modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico). Questi quadri andranno ad integrare la normale dichiarazione dei redditi.
4) ARCO TEMPORALE DELLA TASSAZIONE
Ogni volta che si chiude un trade in regime amministrato, il broker, che è anche sostituto d’imposta, si procede a trattenere la percentuale di tassazione. Quando c’è una perdita questa viene accantonata e verrà utilizzata a scomputo della plusvalenza successiva. La tassazione in regime amministrato avviene in modo immediato. Nello schema che mostriamo sotto, abbiamo messo a confronto la stessa situazione temporale in termini di operazioni, ma da una parte la fiscalità amministrata, dall’altra quella in regime dichiarativo.
E’ molto evidente come il regime dichiarativo ottimizzi la totalità dei trade nell’arco temporale dell’anno, per cui si farà la somma di plus e minus valenze e su questa risultante si calcola l’imposta IVAFE del 26%. In regime dichiarativo il broker non interviene nel calcolo delle imposte, ma sarà il titolare del conto che al termine dell’anno solare dovrà calcolare le stesse entro il 30 giugno dell’anno successivo.
Come si può notare sotto, avere un conto trading in regime dichiarativo permette di avere una maggiore leva finanziaria, in quanto detengo sul conto più liquidità fin tanto che non bisogna versare le imposte nell’anno successivo.
5) POSSESSO DI PIÙ CONTI TRADING
In regime amministrato il broker va a tassare ad ogni trade e mantenendo i due conti separati. Il conto in regime amministrato è un conto chiuso che non dialoga esternamente: tutto ciò che avviene in un conto resta confinato in quello stesso conto, senza possibilità di compensazione.
In regime dichiarativo invece è possibile introdurre le minusvalenze ereditate da un conto in regime amministrato, ed è possibile compensare plus valenze e minus valenze di conti diversi.
6) OTTIMIZZAZIONE FISCALE
Aprendo un conto in regime dichiarativo è possibile procedere ad una ottimizzazione fiscale del conto trading, ovvero sarà possibile bilanciare plusvalenze e minusvalenze, non lasciare scadere le minusvalenze pregresse, sfruttare aliquote d’imposta più basse, sfruttare le detrazioni fiscali.