Vediamo insieme quali vantaggi porta il Regime Dichiarativo rispetto al Regime Amministrato e come può impattare la scelta sui propri guadagni da conti trading.
La scelta del broker è la prima decisione da prendere prima di iniziare l’attività di trading. Sul mercato esistono un vastissimo numero di broker specialmente se non ci si limita ai broker italiani.
I broker con sede legale o con succursale in Italia e che quindi possono essere sostituti d’imposta (regime amministrato) sono meno rispetto ai broker in regime dichiarativo (broker esteri). Il primo vantaggio del regime dichiarativo è la possibilità di scegliere un broker che nella maggior parte dei casi presenta COMMISSIONI INFERIORI.
Le commissioni hanno un impatto rilevante sui rendimenti derivanti dal conto trading, perciò è conveniente scegliere il broker che permette di risparmiare maggiormente.
Inoltre i broker esteri hanno PIATTAFORME PIÙ EFFICIENTI. Non tutti i broker offrono gli stessi prodotti o forniscono la possibilità di operare in tutte le borse globali. I broker esteri permettono l’ACCESSO A PIÙ MERCATI CON PIÙ STRUMENTI FINANZIARI.
L’offerta italiana è abbastanza limitata, spesso non si trovano alcuni strumenti oppure hanno costi di gran lunga superiore a quelli stranieri. Ad esempio se si vuole acquistare o vendere opzioni americane, le cd. stock option, l’accessibilità a tale mercato è possibile soltanto tramite intermediari esteri.
Con il regime dichiarativo l’investitore dovrà occuparsi personalmente di inserire i suoi profitti o le perdite in dichiarazione dei redditi entro l’anno successivo. I calcoli da inserire in dichiarazione dovranno essere fatti dopo il 31.12 e le imposte andranno versate entro il 30.06 dell’anno successivo.
E’ evidente che così facendo l’investitore potrà tenere i profitti lordi sul conto fino a metà dell’anno successivo. Il trader otterrà subito i profitti ma verserà le imposte l’anno dopo.
Al contrario, nel regime amministrato quando si chiude una posizione in profitto viene immediatamente tassata dal broker (poiché sostituto d’imposta).
Il vantaggio del regime dichiarativo è quello di permettere all’investitore di avere PIÙ LIQUIDITÀ’ SUL CONTO. Il trader potrà reinvestire il guadagno ottenuto magari incrementando ancora il proprio capitale. Ne deriva che con il regime dichiarativo si ha PIÙ LEVA DISPONIBILE sul proprio conto trading.
Si risparmia con il regime dichiarativo?
Con il dichiarativo si può ridurre l’impatto fiscale del proprio conto trading, ma con questo non si può dire che con il regime dichiarativo si pagano meno imposte poiché la tassazione è identica all’amministrato. Quello che fa la differenza e che presenta un grosso vantaggio è la modalità con cui viene calcolato il profit & loss. Il broker accrediterà all’investitore i profitti lordi, sarà poi quest’ultimo ad inserirli tutti nella dichiarazione dei redditi. Il trader si occuperà della compensazione di plusvalenze e di minusvalenze realizzate che gli permetteranno di ridurre le imposte da pagare, e pertanto ne deriva un risparmio.
Le strategie che possono essere messe in atto e che portano diversi vantaggi del regime dichiarativo sono molteplici.
Se si hanno più conti trading il regime dichiarativo è molto più vantaggioso poiché permette di compensare le plusvalenze di un conto con le minusvalenze di un altro conto trading, in questo modo si riduce l’impatto fiscale e si pagano meno imposte. Inoltre le perdite potranno essere inserite in dichiarazione e si potranno utilizzare per ciascun altro conto nei 4 anni successivi.
Ad esempio se si detiene un conto trading estero che presenta plusvalenze per €3.000 e un altro conto trading con minusvalenze per €3.500, questi due conti si compenseranno. Il trader non solo non pagherà imposte (a differenza del regime amministrato) ma potrà portare a nuovo €500 di perdite da utilizzare nei 4 anni successivi.
Conoscere, comprendere e mettere in atto i vantaggi del regime dichiarativo porterà l’investitore a versare meno imposte e pertanto ad avere più liquidità da investire sul proprio conto trading.